Ecco un metro per prendere le misure a un vero copywriter rispetto a un sedicente copywriter. L'originalità. Che non è creatività, ma distinguersi per la scelta delle parole e per la costruzione delle frasi con le parole scelte.
Il sinonimo di una parola non deve essere un’altra parola, ma la tua scrittura. I sinonimi sono per i pigri, e nella scrittura non c’è spazio per la pigrizia.
Un’azienda vale quanto la sua parola. Perché nella parola vive quello che l’azienda pensa. Scrivere parole chiare è già un modo per mantenerle. Un’azienda che non mantiene la parola è un’azienda che vale poco.
Per violare la perfezione del silenzio devi avere messo insieme almeno un po’ di parole vive e tra loro consanguinee.
Se vuoi imparare a scrivere devi porti dei limiti, non prenderti delle libertà.
Nessuna punta di coltello o di spillo o di fioretto può penetrare in una mossa feroce lo sguardo del lettore come un punto fermo.
Se un principio è un principio è perché vuole dare alle libertà che ti prendi una disciplina che ti guidi. Del resto, senza le regole del codice della strada si formerebbero code e rallentamenti, che non vanno bene né quando viaggi, né quando leggi.
Se a parlare sono le parole scritte vedrai che ne basteranno poche per esprimere quello che vuoi scrivere. Se a parlare è più l’autore rispetto alle parole, l’autore avrà sempre delle parole in più da scrivere. Alla fine, di parole sulla pagina ce ne saranno troppe.
La scrittura non finisce quando non c’è più nulla da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere. Avrai finito di scrivere il tuo pezzo non quando avrai fatto l’ennesima aggiunta di una frase, ma l’ultima sottrazione di parole.