Metafisica.
La vita è il solo modo per coprirsi qua e là di bianche barbe posticce. Accapponarsi da costa a costa di pelle d'oca sul pelo dell'acqua. Colorarsi da orizzonte a orizzonte secondo la moda delle stagioni. Un'opportunità formidabile per vedersi in acqua e non sentirsi bagnati. Sbattere la propria testa sul muro senza farsi del male. Conoscerne l'irrisolvibile equazione nelle incognite di uno sguardo. La vita è un'occasione da non perdere per guadagnarsi da vivere con i propri sogni, una possibilità tutta da guadagnare per perdersi in qualcosa di qualcuno. La vita – in fondo – è l'unico modo per dare alla luce il suo futuro, prima che il buio – per casualità o causalità – sia passato a prenderci.
Miracolo.
Miracolo non è camminare sulle acque. Un miracolo è fare passi lunari, passeggiare nello spazio, camminare per forza di volontà al posto della carrozzina. Miracolo non è il sangue di un santo che si scioglie. Miracolo è un braccio che si stende per la donazione, la compatibilità quando qualcuno ne ha un disperato bisogno, l’esito negativo quando è messo sotto esame. Miracolo non è innamorarsi di qualcuno. Un miracolo è volersi bene nonostante tutto per qualcosa, cercarsi dappertutto anche se non trovarsi è il destino, conoscersi in tutto come due gocce d'acqua nella pioggia. Miracoli non sono le stelle cadenti, l'arcobaleno che si inarca o un coro angelico a cappella. Miracolo è un uomo caduto in disgrazia che si rialza, una pancia che si curva, una voce che rompe il silenzio e chiama mamma.
L'addizionario.
Tra tante parole, una parola ogni tanto.