Chiave.
Là dove c’è una chiave di volta c’è un punto di svolta. Là dove c’è un passaggio chiave c’è il buco della serratura. Là dove c’è una chiave di lettura non c’è un contatore da leggere. Là dove c’è «chiavi in mano» c’è un volante tra le mani. Là dove c’è una parola chiave c’è un mazzo fiorito di ingressi. Là dove c’è una chiave inglese c’è un italiano maccheronico da stringere. Là dove non c’è una chiave ti hanno chiavato. Là dove hanno nascosto la chiave tutto è sottochiave. Là dove c’è una chiave per tutto c’è il paradiso.
Colori.
Là dove c’è un articolo di colore c’è un autore che tinteggia pareti di pagine. Là dove c’è la teoria dei colori non c’è la pratica della quadricromia o della mazzetta Pantone. Là dove ci sono colori a matita c’è un bambino in classe o una donna allo specchio. Là dove c’è una fotografia a colori c’è anche il bianco e il nero in fotografia. Là dove c’è un bel colorito c’è il colore della salute. Là dove c’è il colore politico ci sono macchie di colore. Là dove c’è un colore indelebile che porti dentro o addosso c’è una ferita o un tatuaggio. Là dove c’è una traccia multicolore lasciata dall’acqua dopo il grigio della pioggia c’è l’arcobaleno. Là dove c’è un uomo di colore c’è un nostro simile. Là dove c’è un bambino c’è qualcuno che ne fa di tutti i colori.
Colpo.
Se esiste il colpo di fulmine, non sa del nostro bisogno d'amore. E neppure delle nostre parole risentite contro i fatti della vita. Se non gira per il verso giusto, nonostante il cielo sia sereno, lo fa per spegnerlo ancora prima che tuoni. Se esiste il colpo di fortuna, non conosce il nostro posto a sedere nel mondo. E nemmeno la nostra taglia per farlo su misura, e prendere la mira. Se ammicca sulla via in cerca di clienti, lo fa per chi piagnucola in playback, per chi ha il braccio corto dentro tasche piene, o per chi si dispera in cuore suo con la speranza sana come un pesce. Se esiste il colpo di scena, si nasconde dietro le quinte. E neanche con un nuovo copione uscirebbe allo scoperto. Se ribalta la situazione, lo fa per rigirare la frittata dove ci ha sbattuto, e per mantenere vivo il nostro interesse fino a un finale a sorpresa. Se esiste il colpo d’ala, è perché in canna abbiamo più di un colpo di grazia. Non li possiamo accusare. Dobbiamo difenderli, quando scriviamo. Perché il colpo grosso arriva dopo molti colpi proibiti, che hanno i secondi contati alla rovescia. Un colpo non si aspetta. Un colpo si fa.
Convivenze.
Non ce l'hai con l'amore perché è finito. Non lo incolpi se rispetta la sua scadenza. Capisci che la tua tristezza non sposterà indietro le lancette. Che il battito, se pulsa, è solo per istinto di sopravvivenza. E che il desiderio, se latita, è perché fugge dalle comode recriminazioni. Prendi atto invece che la nota di un certo odore è rimasta, per darti una certa aria, come a illuderti che lui o lei ci sia ancora. Non ti fa soffrire respirarla se la narice, mentre stringi gli occhi, ancora si esalta. Non hai nessun rancore contro la vista della metà del letto, della metà del tavolo, della metà dell'auto. Quando un intero si spezza, è la metà che lascia a occupare ancora il posto, ma senza diritto di rivalsa. E riesci pure a immaginare che altre metà siedano per intero sulla panchina. Rispetti il loro diritto di sussurrarsi con lo sguardo, di perdersi nell'abbraccio, di ritrovarsi nel battito. Supponi perfino che li unisca un amore. Solo una cosa non accetti. Che quell'amore non sia più l'amore tutto vostro, ma che torni a essere – nonostante tutto – l'amore un po' di tutti.
Creatività.
Mettere al mondo qualcosa che ancora non esiste, ma una volta creato appare come se esistesse da sempre. Ha una capacità di ambientamento fuori del comune proprio perché a ben guardare si rivela alla fine una cosa comune agli occhi di tutti. Per la cronaca del giorno è appena nata, ma per la storia del tempo la creatività arriva prima del momento della narrazione. Si manifesta come un fatto appena accaduto, ma in realtà si intrufola nel racconto come un conoscente di vecchia data. È il nuovo retroattivo, il contemporaneo di 10 minuti fa, un altro modo di dire modernità. Di sicuro non è un luogo comune la creatività e questo la rende originale, ma ha un non so che di comune che la rende umana anche a chi dell’umanità non fa il proprio mestiere. La creatività, insomma, ha una spiccata familiarità con il mondo anche se è appena venuta al mondo.
L'addizionario.
Tra tante parole, una parola ogni tanto.