Abbraccio.
In tempi così privi di certezze di un copione da recitare si è costretti a vivere a braccio. E l'unico modo di sentirne due attorno a sé è quello di immergersi tra le lettere della parola abbraccio. In una coppia tu sei l'assenza nella coppia. Una presenza vitale. E in tutti i giorni che ti danno il dono di essere, tu sei ciò che manca. Quando abbracci vai oltre te stessa, là dove tu non sei. In quell'io che a sua volta si diffonde nel corpo che poco prima abitavi. Sono molto le cose dove una pena vale ancora qualcosa da vivere. Tu vivi per tenere insieme le cose.
Aggettivi.
Sono le vere fake news dell’informazione, le autentiche notizie fittizie della comunicazione. Come un gufo si mimetizzano nel loro ambiente, come la burocrazia si confondono nella società. Sono uno strabismo di genere, l’abracadabra che scambia il gesto della creazione con l’ufficio pratiche. Mettere le uova d’oro della grammatica sotto la gallina sterile del marketing è una mistificazione che solo la pollicoltura della digitazione sui tasti può fare. La scrittura è un’altra faccenda. Eppure, nonostante la gallina zampetti nell’aia della lingua italiana, c’è più di qualcuno che si rifiuta di passare per pollo. Ma per farlo non servono le 10 regole d’oro. Bisogna togliersi di dosso tutte quelle cianfrusaglie che squalificano un nome ogni volta che qualcuno glielo appiccica addosso. Alla immersione nel pieno della dottrina dell’aggettivo meglio preferire una conversazione a quattrocchi con quel diavolo del complemento di specificazione. Diamo più retta a quelle dannate preposizioni semplici e a quel maledetto sostantivo.
Arte.
Là dove c’è un’opera d’arte c’è una manodopera battuta all’asta. Là dove c’è lo Stato dell’Arte ci dovrebbe essere l’Italia, ma al momento non abbiamo aggiornamenti. Là dove c’è la scuola d’arte di un maestro d’arte, allora c’è «impara l’arte e mettila da parte». Là dove c’è un codice genetico ci sono quelle uniche 2-3 cose fatte davvero a regola d’arte. Là dove c’è un figlio d’arte, ma senza arte né parte, c’è il nepotismo. Là dove c’è la settima arte c’è la finzione che aspira all’ottava meraviglia. Là dove ci sono le cose fatte ad arte c’è la solita commedia d’artificio. Là dove c’è l’arte di Botticelli c’è una Venere, ma da oggi in carne e ossa. Là dove ci sono gli Uffizi di una galleria d’arte c’è un nuovo vento che soffia sul mondo dell’arte.
L'addizionario.
Tra tante parole, una parola ogni tanto.